29 novembre 2007

...

Convinto di scorgerti mi affaccio
Alla finestra invisibile,
che da sopra il frigorifero da a oriente.
Costellazioni sconosciute onorano
il tuo essere sabbia, vento,
il tuo odorare di ginepro, di mandorle,
stelle mai viste incorniciano il tuo viso.
Se non fosse per lo splendido colore
della tua pelle d'ambra
Mi scorderei di vivere, quest’oggi,
mi lascerei cullare,
ma tu sei, esisti, non mi sbaglio.
sono i tuoi passi che camminano in cucina
li sento poco prima di svegliarmi, vedo impressa
sul letto la tua impronta, il tuo nome.
Ma perché esisti, questo resta oscuro.
Forse per essere un'idea?
per il sapore sapido dell’essere
baricentro di un lamento? No,
è certo che è per altro che mi basti
e insieme non mi basti o almeno
così mi vale credere.

Morte di un maldestro

I tasti dell’ordinatore sono gocciole
Che una vasca triste lacrima nel bagno,
il contrappasso dell’inguaribile maldestro
è di non accorgersene,
è di affogare scrivendo di affogare.

23 novembre 2007

(...)

La passante
ha lo sguardo nitido e tagliente,
incorniciato da palpebre ampie
da ciglia flessuose.
Le piccole labbra
sono una firma di sangue
sul suo volto pallido di pelle morbida.
La sua eleganza,
che altri direbbero di zebra o di uragano
schernisce i rumori assordanti della strada
e riempie di silenzio.
È un attimo,
ma basta a ringraziare il poeta, basta
a fissare quegli occhi passare,
leggerne il senso,
capire da quello sguardo di specchio
che non saremo mai più giovani di adesso.